martedì 21 giugno 2011

Plinio Corrêa de Oliveira


"Un gigante della fede, una delle maggiori figure della Chiesa del nostro secolo, un maestro di pensiero dei cattolici odierni, un vero e grande profeta inviato dalla Provvidenza per portarci la speranza

(Mons. Luigi Villa nell’omelia della S.Messa di requiem per il prof. Plinio Corrêa de Oliveira a Milano nel 1995)

venerdì 14 maggio 2010

Pannella: "Ho amato tre o quattro uomini"


"...Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che si addiceva al loro traviamento.....E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa"

(Rm 1, 26/32)

S.Pio da Pietrelcina e la massoneria...


"Quanti disgraziati fratelli corrispondono all’amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell’infame setta della massoneria! Preghiamo per costoro acciocché il Signore illumini le loro menti e tocchi il loro cuore"

(Lettera di Padre Pio al Suo Padre spirituale P. Agostino)

Virgo potens, ora pro nobis!


"Chi è costei che avanza quale aurora, bella come la luna, eletta come il sole, tremenda come un esercito schierato?"

(Cantico dei Cantici, 6-10)

martedì 11 maggio 2010

La buona stampa


Il nuovo libro di Fede & Cultura intitolato "Indagine sulla pedofilia nella Chiesa" scritto da Francesco Agnoli, Massimo Introvigne, Giuliano Guzzo e Lorenzo Bertocchi è un'indagine sulla pedofilia, precisa e accurata, che smaschera il tentativo dei media di attaccare con accuse infamanti la Chiesa Cattolica e il Papa. E' possibile ordinare il libro in tutte le librerie al modico prezzo di 6 euro.

S.Caterina da Siena


"Uscire dal bosco e impegnarsi nel campo della battaglia"

lunedì 10 maggio 2010

Spagna, la «morte degna» è già legge in Andalusia


L’Andalusia è la prima regione spagnola con una legge che garantisce la cosiddetta «morte degna». Si chiama «Legge dei diritti e delle garanzie della dignità delle persone nel processo di morte»: è stata pubblicata il 7 maggio nella Gazzetta ufficiale della comunità autonoma andalusa ed entrerà in vigore il 27 maggio. Proibito parlare di eutanasia, ma…

Il governo regionale – socialista, come l’esecutivo centrale di José Luis Rodríguez Zapatero – assicura che questo testo non ha nulla a che fare con l’eutanasia attiva o il suicidio assistito, vietati (almeno per ora) dal Codice penale spagnolo. Ma l’iniziativa andalusa genera scetticismo: il Faro andaluso della famiglia e l’associazione “Hazte oir” in precedenza avevano espresso il timore che si tratti del primo passo verso l’eutanasia; uno strappo nella maglia legislativa iberica, per aprire il terreno ad una prossima riforma più radicale.
La normativa riconosce al paziente il diritto di rifiutare medicinali, interventi e terapie che potrebbero prolungare la sua vita in modo «artificiale». Il malato in fase terminale può dire no al respiratore artificiale o ad un farmaco. È una sua scelta. Il paziente ha anche il diritto a ricevere sedativi per calmare il dolore, anche se questi rischiano di accelerare la sua morte. Il testo vieta inoltre l’accanimento terapeutico e regolarizza la limitazione degli interventi di medici e personale sanitario. La legge assicurerà il rispetto della volontà del malato, anche qualora sia stata messa per iscritto precedentemente, con il testamento biologico. Dal 27 maggio tutti gli istituti sanitari andalusi – ospedali pubblici o cliniche private (anche religiose) – saranno obbligati a rispettare la norma, senza eccezioni. Nel testo, infatti, non è prevista l’obiezione di coscienza come era stato richiesto dall’opposizione.
L’Andalusia è la prima comunità autonoma spagnola a sancire i diritti dei pazienti in fase terminale, ma è probabile che altre regioni seguiranno l’esempio. Nonostante le assicurazioni del governo locale socialista, il testo contiene zone d’ombra e ambiguità, in particolare per quanto riguarda le cure palliative e la mancata garanzia del diritto all’obiezione. Il dibattito è bollente. Nessuno nega i diritti di un malato terminale a fermare il dolore, ma il testo riapre inevitabilmente la spinosa questione del significato di «morte degna». C’è chi pensa che una legge ad hoc non fosse necessaria, soprattutto in un momento in cui le reali preoccupazioni degli spagnoli sono altre. Insieme alle Canarie, l’Andalusia è la regione con il più alto tasso di disoccupazione di tutta la Spagna: è senza lavoro il 27% della popolazione attiva, ovvero 1.080.900 di persone.

di Michela Coricelli

(fonte: Avvenire 08/05/2010)