giovedì 25 febbraio 2010

Popolo della Vita....?


Sul sito www.newtuscia.it il 16/02/2010 leggo che "Il Coordinamento Provinciale Viterbese del Movimento politico il Trifoglio - Popolo della Vita ufficializza il suo sostegno alla Candidata Renata Polverini e si presenterà alle prossime elezioni regionali alleato al movimento La Voce dei Consumatori.
Una alleanza nata per difendere e promuovere la vita in tutte le sue forme, la famiglia, il lavoro stabile, la giustizia sociale, la tutela della salute e dell’ambiente, le radici cristiane dell’Europa, contrastando la pericolosa ideologia del relativismo etico che conduce all’annientamento dell’essere umano
".

Tutto bello non c'è che dire...
Poi vengo in possesso di un vecchio articolo del 22/01/2010 de "Il Messaggero" (pag. 36) dove il titolo mi lascia interdetto: "Aborto, la Polverini difende la 194: Una legge di libertà".

Ora mi chiedo come può un movimento che si proclama cattolico appoggiare la candidatura di chi difende una legge che in Italia ha causato milioni di morti innocenti?

giovedì 18 febbraio 2010

La fondazione Gates finanzia pubblicamente le organizzazione abortiste


La fondazione di Bill e Melinda Gates, il cui motto paradossalmente è “all lives have equal value”, figura tra i maggiori finanziatori privati di organizzazioni abortiste e anticoncezionaliste al mondo. I dati sono pubblicati dai siti pro-life americani e confermerebbero la potenza economica delle lobbies che, adeguatamente finanziate da governi ed enti privati, cercano in tutti i modi di diffondere nel mondo le legislazioni abortiste e le strutture dove realizzare aborti e la capillare diffusione di anticoncezionali e farmaci abortivi.
Proprio nella sua ultima enciclica, la Caritas in Veritate, così si è espresso papa Ratzinger: “Nei Paesi economicamente più sviluppati, le legislazioni contrarie alla vita sono molto diffuse e hanno ormai condizionato il costume e la prassi, contribuendo a diffondere una mentalità antinatalista che spesso si cerca di trasmettere anche ad altri Stati come se fosse un progresso culturale. Alcune Organizzazioni non governative, poi, operano attivamente per la diffusione dell'aborto, promuovendo talvolta nei Paesi poveri l'adozione della pratica della sterilizzazione, anche su donne inconsapevoli. Vi è inoltre il fondato sospetto che a volte gli stessi aiuti allo sviluppo vengano collegati a determinate politiche sanitarie implicanti di fatto l'imposizione di un forte controllo delle nascite” (n.28).
Vediamo allora qualche particolare riguardante l'uomo più ricco del mondo e la fondazione cui si starebbe dedicando insieme con la moglie Melinda. In un dettagliato articolo di Samantha Singson, pubblicato nello scorso luglio da alcuni siti americani (http://www.lifesitenews.com/ldn/2009/jul/09070910.html), si riferisce dei 23 milioni di dollari offerti dalla Bill and Melinda Gates Foundation, insieme con la Hewlett Foundation e altre sedicenti “charitable foundations”, a sostegno dell'attività svolta dalla più potente organizzazione abortista mondiale, la IPPF (International Planned Parenthood Foundation): questa entità consociativa, nel proprio report ufficiale sulle iniziative svolte nel 2008, si vanta di aver contribuito alla realizzazione nel mondo di 650.000 aborti e di 24 milioni di “servizi contraccettivi” godendo del finanziamento di 17 governi nazionali nonché dell'ONU e dell'Unione Europea.
Altri articoli riferiscono di altri fondi stanziati precedentemente dai coniugi Gates all'IPPF (http://www.stopp.org/st001213.htmhttp://www.stopp.org/rr0309.htm). Altri ancora parlano dell'assegno di 287 milioni di dollari staccato dalla coppia Gates per la lotta contro l'AIDS, in polemica esplicita con la Chiesa Cattolica che rifiuta la diffusione del preservativo. In un articolo del New York Times si afferma che la loro fondazione avrebbe speso finora 522 milioni di dollari per “family planning” e programmi di “salute materna” (http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9902E7DC1330F935A35754C0A9609C8B63&sec=&spon=&pagewanted=2).
Secondo i dati pubblicati da Wikipedia, la fondazione suddetta gode di un fondo di 26 miliardi di dollari. La Microsoft di un capitale di 270 miliardi di dollari. Bill Gates avrebbe un patrimonio personale di 40 miliardi di dollari. Melinda Gates è cattolica, e, stando al suddetto articolo del NYT, sembrerebbe personalmente contraria all'aborto: anche questo dato fa capire quanta tragica confusione ci sia nelle coscienze contemporanee, contese tra molteplici interessi ideologici, politici, economici, giornalistici. Suo marito Bill viene da una famiglia protestante congregazionalista (calvinista): ammira l'elevatezza morale del cristianesimo, ma non è praticante e sembra propendere per l'agnosticismo.
In Vaticano per le attività informatiche si utilizzano come sistemi operativi Unix e Linux: non sembra essere un caso.

di don Matteo Graziola
(fonte: http://www.libertaepersona.org)

San Francesco di Sales


"Niente è bello senza la purezza, e la purezza degli uomini si chiama anche onestà, e il praticarla si chiama onore"

Lourdes


La prospettiva di Jessica Hausner nel suo Lourdes è dichiarata subito, sin dalla scena iniziale, coll’inquadratura dall’alto della sala da pranzo per i pellegrini. Nessuna finestra, ma una luce artificiale fioca, su un ambiente claustrofobico: nero il pavimento, nere le pareti cui sono appesi crocifissi neri, nere le gonne e i pantaloni del personale, neri i mantelli delle hospitalières con la croce di Malta, nere le divise dei Cavalieri dell’Ordine, neri i clergyman dei preti. A quei tavoli funerei prende posto,in silenzio, una turba da corte dei miracoli di nani, paralitici, cancerosi, assistiti da volontari tanto formalmente educati quanto distratti o perplessi (“che ci faccio, qui?”), vivi solo nello scambio di sguardi tra ragazze col velo e giovanotti col basco. Poca, pochissima luce in tutto il film, la cui cifra cromatica è il plumbeo: nuvole nere nel cielo persino nelle pochissime scene all’aperto. Anche la benedizione eucaristica del pomeriggio –l’appuntamento quotidiano più amato dai pellegrini, assieme alla processione notturna con le fiaccole– non è girata, come è nel vero, sulla grande, luminosa Esplanade che fronteggia i tre santuari sovrapposti. No, la Hausner ha scelto di ambientarla nell’enorme chiesa sotterranea, dove non penetra alcuna luce. Poca luce pure per la lugubre festicciola finale. E buia, ovviamente, la scena topica della guarigione –miracolosa o casuale che sia– della tetraplegica venuta a Lourdes non per fede, ma per sfuggire dalla casa dove il male la imprigiona.
Crediamo abbia visto bene la UAAR, “Unione degli atei e degli agnostici razionalisti“ nell’attribuire a questo film il suo beffardo premio intitolato a Brian, dal nome di una dissacrante pellicola su Gesù. Dicono, questi atei organizzati, che l’opera della Hausner potrà aiutare a perdere la fede “chi non è ancora approdato a una visione disincantata e scettica“. Pure la Massoneria ha espresso il suo apprezzamento. Che dire, allora, del premio attribuito dagli uomini di cinema cattolici, riuniti in un’associazione riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede? Che dire della diocesi milanese che ha deciso di sponsorizzare quest’opera, diffondendola nelle parrocchie?
Verrebbe in mente quanto mi disse un Umberto Eco ironicamente deluso, quando analoghi premi cattolici (uno, addirittura dalla Loyola University, l’ateneo dei gesuiti americani) furono attribuiti al film tratto dal suo Il nome della rosa: “Io ho faticato per fare un libro radicalmente agnostico se non ateo, sperando di suscitare un dibattito infuocato. E invece no, ‘sti preti mi fregano , applaudendomi e riempiendomi di premi. Quasi quasi ho nostalgia dei bei, vecchi tempi della Santa Inquisizione. Quei tosti domenicani erano meno noiosi del frate e del sagrestano “ adulti“ che, entusiasti, acclamano il miscredente“.
Ma sì, sarebbe facile sorridere del masochismo clericale, cui peraltro siamo ormai rassegnati. Qui, però, occorre forse riconoscere delle attenuanti. In effetti, a una prima lettura il film della regista austriaca (la solita ex-cattolica: l’Occidente ne è ormai pieno) pare accattivante per i devoti. Non c’è nulla dell’anticlericalismo di un Emile Zola che si intrufolò, da anonimo, nel Pellegrinaggio Nazionale francese e ne trasse il suo fazioso romanzo, dove tutto inizia, per lui, da “une pauvre idiote“, da una piccola isterica chiamata Bernadette. Nulla, qui, delle invettive delle Logge ottocentesche, che chiedevano la chiusura manu militari di Lourdesper abuso della credulità pubblica“, nonché per “ragioni igieniche“. Il vecchio mangiapretismo vociferante ha fatto posto, nella Hausner, a un ateismo radicale, ma politically correct. E una simile negazione della fede - durissima nei contenuti, ma molto soft nei modi - può avere depistato i clericali entusiasti. L’ateismo, peraltro onestamente dichiarato nelle interviste, non sta tanto nella barzelletta del capo dei Cavalieri hospitaliers (la Madonna che vuole andare a Lourdes, perché non vi è mai stata), battuta un po’ blasfema che svela l’incredulità di quei volontari. Non sta tanto nei dubbi dei pellegrini, nel loro spiarsi invidiosi, ciascuno temendo che il vicino di stanza sia guarito e lui no. E non sta neppure in quei cappellani che, alle domande dei malati, replicano con slogan, quasi fossero distributori automatici di risposte apologetiche. No, l’ateismo radicale del film sta nell’annuncio che il cristianesimo è morto, perché proprio la cartina di tornasole di Lourdes rivela che sono morte le tre virtù teologali che lo sorreggevano: morta la Fede, morta la Speranza, morta anche la Carità, malgrado le apparenze di chi, come i volontari, sembra esercitarla. Ma per amore di sé, non dei bisognosi. Per sfuggire alla noia, per trovare un senso o un marito, più che per aiutare il prossimo.
Papa Giovanni definì Lourdes, che molto amava, “una finestra che si è spalancata all’improvviso, mostrandoci il Cielo“. La Hausner, quella finestra la chiude: da qui, la mancanza di luce, il senso di oppressione, la claustrofobia, il nero che segnano tutta la sua pellicola. Quel Cielo di Roncalli è ormai sbarrato, uccidendo la Speranza.
L’esplosione gioiosa dell’alba della Risurrezione è rimossa a favore di una routine devozionale grigia, noiosa, segretamente ipocrita. Ma è sul serio così? Chi ha esperienza vera di Lourdes sa (e non è retorica) che questo è il regno del dolore ma anche della gioia; della disperazione e della speranza; del dubbio e della fede; dell’egoismo di mercanti, osti, professionisti dell’assistenza e della generosità di infiniti anonimi. Un impasto contradditorio, certo, ma pieno di vita e plasmato, malgrado tutto, da una fede tenace, che non si arrende. Vi sono talvolta nubi, sui Pirenei. Ma, ancor più spesso, vi splende un sole caldo. La Hausner ha le sue ragioni, cui va il nostro rispetto. Ma, attorno alla Grotta – quella vera, non quella della ex allieva delle suore che ha perso la fede - c’è un braciere che continua ad ardere, simboleggiato dalle mille candele accese giorno e notte, da 150 anni. Non c’è il cero ormai spento, o solo fumigante, che vorrebbe questo film, tanto eccellente nella tecnica quanto unilaterale nei contenuti.

di Vittorio Messori
(fonte: Corriere della Sera, 12 febbraio 2010)

lunedì 15 febbraio 2010

Il Cardinal Caffarra su matrimonio e unioni omosessuali


È impossibile ritenersi cattolici se in un modo o nell’altro si riconosce il diritto al matrimonio fra persone dello stesso sesso”. Lo afferma il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, in una nota dottrinale dal titolo “Matrimonio e unioni omosessuali”. Il segno più manifesto, anche se non unico, della “disistima intellettuale” crescente nei confronti del matrimonio - afferma il porporato - “è il fatto che in alcuni Stati è concesso, o si intende concedere, riconoscimento legale alle unioni omosessuali equiparandole all’unione legittima fra uomo e donna, includendo anche l’abilitazione all’adozione dei figli”. A prescindere dal numero di coppie che volessero usufruire di questo riconoscimento – fosse anche una sola – osserva il cardinale Caffarra, “una tale equiparazione costituirebbe una grave ferita al bene comune”. “L’equiparazione – prosegue - avrebbe, dapprima nell’ordinamento giuridico e poi nell’ethos del nostro popolo, una conseguenza devastante”. Non attribuire lo statuto giuridico di matrimonio a forme di vita che non sono né possono essere matrimoniali, ricorda l’arcivescovo, “non è discriminazione ma semplicemente riconoscere le cose come stanno”. Il cardinale si rivolge infine al credente che ha responsabilità pubbliche di qualsiasi genere perché “ha il grave dovere di una piena coerenza fra ciò che crede e ciò che pensa e propone a riguardo del bene comune”. “È impossibile – conclude il porporato - fare coabitare nella propria coscienza la fede cattolica e il sostegno all’equiparazione fra unioni omosessuali e matrimonio: i due si contraddicono”.

A cura di Stefano Andrini (Radio Vaticana)

Gilbert Keith Chesterton


"Il Cristianesimo è sempre fuori di moda perché è sano, e tutte le mode sono insanità"

giovedì 11 febbraio 2010

Stasburgo ordina: aborto più facile!


Le donne «dovrebbero avere il controllo dei loro diritti sessuali e riproduttivi, attraverso un accesso agevole alla contraccezione e all’aborto». È quanto afferma una risoluzione approvata ieri dall’Europarlamento sulla parità fra uomini e donne nell’Ue. Nella proposta, passata con 381 sì, 253 no e 31 astenuti e presentata dal socialista belga Marc Tarabella, si afferma inoltre che le donne «devono godere di un accesso gratuito alla consultazione in tema di aborto»,, mentre si invitano gli Stati a porre in atto misure per migliorare l’accesso «ai servizi della salute sessuale e riproduttiva» e a «sensibilizzare gli uomini sulle loro responsabilità in materia»

mercoledì 10 febbraio 2010

Oremus et pro perfidis judaeis


All'Infedele, su La7, Lerner mescola il caso Boffo alle malefatte di Marcinkus. La sentenza? La Chiesa è intrallazzona, corrotta e piena di truffatori. Ma il conduttore di religione ebraica non ha usato lo stesso metro per il caso Madoff o per lo scandalo che ha travolto il presidente dello Stato d’Israele, Moshe Katsav, che si è autosospeso dalla carica dopo essere stato accusato dalla polizia di violenze sessuali su una dipendente oltre che di intercettazioni legali e di frodi. Né si è mai sognato di mettere in discussione la moralità dell’intera classe dirigente di Israele per il tentato genocidio ai danni della popolazione di Gaza.

Gustave Thibon


"La fedeltà totale è la prova dell'amore"

Eluana, un anno dopo



Ieri, martedì 9 febbraio 2010, un centinaio di militanti cattolici hanno commemorato, sotto il parlamento italiano e sotto una pioggia battente, il primo anniversario dell'assassinio di Eluana Englaro. Un centinaio, si, nonostante Roma fosse ricoperta di manifesti della manifestazione e nonostante un quotidiano nazionale, "Libero", ne avesse dato notizia sulle pagine della cronaca di Roma. In merito a chi ieri ha disertato la manifestazione per Eluana viene in mente quanto Raimondo Manzini scriveva nel suo libro "Il ferro e l’olivo” (Carroccio, Milano, 1936) a proposito di quei cattolici che l'autore stesso definiva “minimalisti”, che cioè “si accontentano del minimo di virtù per fare il minimo sforzo. (…) Questi cattolici non solo sono pericolanti, ma (…) ingenerosi. Mentre la Chiesa si batte come in una suprema battaglia, questi devoti non sono figli, questi soldati sono disertori. (…) La Chiesa sembra serrare le sue file, mentre chiede la cooperazione di tutti i suoi figli”.

Nonostante tutto e tutti, Viva Cristo Re, Viva Eluana!

lunedì 8 febbraio 2010

Testimonianza a Lecco per Eluana


Eluana, ti amavano così tanto che ti hanno fatto morire di fame, sete e di paura. Che il Signore li perdoni per tutto il male che ti hanno fatto...

giovedì 4 febbraio 2010

S.Pio da Pietrelcina


"Se la gente sapesse cosa è la Messa, dinanzi alle chiese occorrerebbero i carabinieri per governare le folle"

Nicolàs Gòmez Dàvila


"Le ideologie politiche contemporanee sono false per ciò che affermano e vere per ciò che negano"

mercoledì 3 febbraio 2010

Romano Guardini


"L'apostolo non parla in nome proprio, ma in nome di Cristo. Non si lascia guidare dalla propria scienza o dalla propria esperienza, ma dalla parola di Dio e dalla missione ricevuta. E' colmo di Cristo, impregnato del suo pensiero. Il Signore è la sostanza della sua vita. Lui egli porta, non in virtù della propria esperienza religiosa personale, ma perché il Signore lo ha scelto per questo"

martedì 2 febbraio 2010

Mai più eutanasia!


Per ricordare Eluana Englaro martire contro l’eutanasia, ad un anno dalla sua morte
Per ribadire il nostro rifiuto totale e incondizionato all’eutanasia
Per riaffermare la difesa della vita dal concepimento fino alla sua fine naturale.
Martedì 9 Febbraio 2010:
- dalle ore 17 alle ore 18 sit in a Roma di fronte a Montecitorio
- alle ore 19 S. Messa in rito romano antico celebrata da mons. Ignacio Barreiro nella chiesa di San Giuseppe a Capo le case in via Crispi (a pochi minuti a piedi da Montecitorio).
Organizzato dai movimenti Italia Cristiana e Militia Christi in collaborazione con Vita Umana Internazionale e Movimento con Cristo per la Vita.